Vivere la Domenica


Sul sito della vicina Diocesi di Bolzano-Bressanone è apparso questo articolo, che può interessare anche noi per ri-crearci una mentalità sul "giorno della Domenica"


28.10.2009 Impegno comune per promuovere la cultura cristiana della domenica

Il “Katholisches Forum” e la „Consulta delle aggregazioni laicali” che fanno parte del progetto “Alleanza per una domenica libera dal lavoro”, si impegnano a promuovere all’interno delle associazioni cattoliche la cultura cristiana della domenica, attraverso un impegno comune.

Domenica senza lavoro. La domenica ci è stata donata perché possiamo onorare e lodare Dio. Perché anche oggi venga percepito il senso religioso della domenica, tutti i cristiani sono invitati a vivere consapevolmente la domenica come giorno di festa. La celebrazione di questo giorno ci identifica come cristiani.


La domenica è giorno del Signore risorto, la Pasqua settimanale, la Pentecoste della settimana; è il giorno della Chiesa, il giorno della fede e della speranza, il giorno dell'Eucarestia e nel contempo il giorno della missione e della carità. Siamo convinti che è un bene per tutti gli uomini che la domenica guadagni in significato e contribuisca così al rafforzamento delle relazioni sociali. Tramite l'organizzazione della domenica come tempo del silenzio, della pace interiore, della esperienza di buone relazioni sia familiari che di altro genere, dell' amore disinteressato, della chiarezza reciproca, lontana dal trambusto quotidiano del commercio e dall'interesse personale, in una società può crescere e prosperare una qualità di vita pienamente compresa. La nostre tradizioni cristiane sono messe in pericolo dalla smodatezza e da un consumismo, che ci fa consumare più di quanto produciamo, che fa passare davanti ai prodotti della nostra terra ciò che viene imposto dalla pubblicità. La domenica acquista la sua importanza come "Giorno del Signore" attraverso il suo contenuto sacro.


Siamo ad una preoccupante svolta. Andando ben oltre la regola dell'eccezione, il tempo di lavoro si sta estendendo sempre di più, occupando tutto l'arco della settimana e senza distinzione tra il giorno e la notte. Motore di tutto ciò è soprattutto la politica di ampliamento delle occasioni di consumo portata avanti dalla grande distribuzione. Chi lavora e chi fa "shopping". Il mercato coglie il bisogno domenicale della famiglia di riunirsi e le offre luoghi variegati, rispondendo ad esigenze differenti di consumo, tali da soddisfare la varietà delle generazioni e dei gusti maschili e femminili. Questi luoghi e queste modalità di incontro non sono altro, in fondo, che una continuazione dei giorni feriali nella corsa quotidiana del consumo.

Fermarsi. Riflettere. Nel bivio in cui siamo, c'è da chiedersi: cos'è per noi la domenica?
E' il giorno donato, nel quale posso vivere uscendo dalla quotidianità?
E' il giorno in cui, dopo la fretta degli altri giorni, posso dar spazio alla lentezza? E'il giorno in cui trovo me stesso curando il rapporto con Dio e le relazioni interpersonali? E' il giorno in cui vivo svago e riposo non in senso individualistico e consumistico? E' il giorno in cui rifletto, vivo la carità, godo della natura, gusto il bello di quanto fatto dall'uomo? E' il giorno in cui vedo "cosa buona” la settimana passata e mi carico d'energia per quella che inizia?


Quali vie percorrere ? Perché la domenica:
sia vissuta e accolta come dono
sia giorno della gratuità
sia giorno di servizio alla qualità della vita nella nostra società
sia giorno dei buoni rapporti, con Dio, con il prossimo, con noi stessi, con l’intero creato

Ci impegniamo, tra l’altro: ad adoperarci per il mantenimento della domenica come giorno di riposo per corpo, spirito e animaa vivere la domenica come festa, come giorno della famiglia, come giorno di cura dell'amicizia e dei buoni rapportia limitare il lavoro volontario nelle associazionia rinunciare allo "shopping”a prevedere negli eventi associativi una celebrazione eucaristica.