Faccio mio e sottoscrivo, ringraziando i confratelli mons. Renzo Marinello e don Riccardo Parissenti che hanno espresso così bene un disagio presente nel cuore di molti credenti. Speriamo che i genitori non si lascino "trarre in inganno" da chi vuole sottottrarre i loro figli da una educazione cristiana e dal significato della vera "pietas" nei confronti dei defunti.
«Non credo proprio che le Amministrazioni comunali istituiscano corse notturne per favorire le discoteche in generale e Halloween in particolare. Lo fanno, ne sono certo, soltanto nella speranza di salvare qualche cranio giovanile dal cozzo fatale contro i platani o i muretti durante i viaggi di andata e specialmente durante quelli di ritorno.
Che cosa mai potrebbero fare di più? I Sindaci hanno forse altro a disposizione?
Dispiacerebbe, però, che l’iniziativa venisse intesa come se da quei luoghi d’incontro giovanile non si possa uscire che ubriachi o drogati. La qual cosa significherebbe che, in quei luoghi, si debba andare soltanto per rendersi incapaci di tornare a casa con le proprie gambe. Sarebbe, insomma, un’ambulanza preparata prima dell’incidente, dal momento che si ritiene l’incidente inevitabile.
Ma il vero problema non sta nel salvataggio della scatola cranica bensì nel salvataggio dei cervelli. Quando, come prete pastore, parlo di cervelli, intendo parlare di coscienze e so che questo tipo di salvataggio è possibile soltanto se mi riferisco alla dignità e alla radicale libertà anche dei giovani e a Cristo salvatore. Non al pullman!
I responsabili della cosa pubblica, come gli adulti in genere, si trovano di fronte a questo dramma in posizione di scacco: navette no, con danno di qualche ... “zucca”, o navette sì a danno dei cervelli di tutti i giovani? Chi ci ha messi in questo scacco?
Questa è una battaglia che sembrerebbe perduta in partenza, ma che, tuttavia, va affrontata con fiducia, fiducia che deve essere riposta sia nella coscienza di ogni singola persona, anche giovanissima, dove c’è sempre una riserva di ragionevolezza e di buona volontà, sia nella forza che viene dall’Alto per mezzo di Gesù Cristo.
Per quanto riguarda “Halloween” sono perfettamente con il Pievano di S. Vito di Cadore. Ritengo che si tratti di un ulteriore attacco al calendario della Chiesa che è uno strumento didattico, frutto di secoli di esperienza. Di chi è la mano nera che, in modo subdolo, ma ben orchestrato, lo assale, e non soltanto nei giorni dei Santi e dei Morti, stravolgendone il senso e la finalità? Invito le persone pensose, praticanti e non, acculturate e non, a chiederselo. Chi abbocca al “fascino” - si fa per dire - della zucca vuota, lo fa, di sicuro, in vista di un ipotetico guadagno e non a dispetto del calendario cristiano.
Ma i cristiani, almeno loro, si domandino che cosa veramente vogliano pescare coloro che, dall’alto e da lontano, gettano la lenza. Che cosa c’è, insomma, dietro Halloween? Non mi resta che dire ai giovani: «Giovani, la felicità che voi cercate, avidamente, di giorno e di notte, nelle discoteche e sulle strade, non sta nello spreco di voi stessi, ma nel dono di voi stessi, per amore, agli altri».
Mons. Renzo Marinello Arcidiacono del Cadore
Dal Gazzettino del 29 ottobre 2009.
«Non credo proprio che le Amministrazioni comunali istituiscano corse notturne per favorire le discoteche in generale e Halloween in particolare. Lo fanno, ne sono certo, soltanto nella speranza di salvare qualche cranio giovanile dal cozzo fatale contro i platani o i muretti durante i viaggi di andata e specialmente durante quelli di ritorno.
Che cosa mai potrebbero fare di più? I Sindaci hanno forse altro a disposizione?
Dispiacerebbe, però, che l’iniziativa venisse intesa come se da quei luoghi d’incontro giovanile non si possa uscire che ubriachi o drogati. La qual cosa significherebbe che, in quei luoghi, si debba andare soltanto per rendersi incapaci di tornare a casa con le proprie gambe. Sarebbe, insomma, un’ambulanza preparata prima dell’incidente, dal momento che si ritiene l’incidente inevitabile.
Ma il vero problema non sta nel salvataggio della scatola cranica bensì nel salvataggio dei cervelli. Quando, come prete pastore, parlo di cervelli, intendo parlare di coscienze e so che questo tipo di salvataggio è possibile soltanto se mi riferisco alla dignità e alla radicale libertà anche dei giovani e a Cristo salvatore. Non al pullman!
I responsabili della cosa pubblica, come gli adulti in genere, si trovano di fronte a questo dramma in posizione di scacco: navette no, con danno di qualche ... “zucca”, o navette sì a danno dei cervelli di tutti i giovani? Chi ci ha messi in questo scacco?
Questa è una battaglia che sembrerebbe perduta in partenza, ma che, tuttavia, va affrontata con fiducia, fiducia che deve essere riposta sia nella coscienza di ogni singola persona, anche giovanissima, dove c’è sempre una riserva di ragionevolezza e di buona volontà, sia nella forza che viene dall’Alto per mezzo di Gesù Cristo.
Per quanto riguarda “Halloween” sono perfettamente con il Pievano di S. Vito di Cadore. Ritengo che si tratti di un ulteriore attacco al calendario della Chiesa che è uno strumento didattico, frutto di secoli di esperienza. Di chi è la mano nera che, in modo subdolo, ma ben orchestrato, lo assale, e non soltanto nei giorni dei Santi e dei Morti, stravolgendone il senso e la finalità? Invito le persone pensose, praticanti e non, acculturate e non, a chiederselo. Chi abbocca al “fascino” - si fa per dire - della zucca vuota, lo fa, di sicuro, in vista di un ipotetico guadagno e non a dispetto del calendario cristiano.
Ma i cristiani, almeno loro, si domandino che cosa veramente vogliano pescare coloro che, dall’alto e da lontano, gettano la lenza. Che cosa c’è, insomma, dietro Halloween? Non mi resta che dire ai giovani: «Giovani, la felicità che voi cercate, avidamente, di giorno e di notte, nelle discoteche e sulle strade, non sta nello spreco di voi stessi, ma nel dono di voi stessi, per amore, agli altri».
Mons. Renzo Marinello Arcidiacono del Cadore
Dal Gazzettino del 29 ottobre 2009.