143 i pellegrini delle dieci parrocchie del Comelico che hanno raggiunto, partendo a piedi alle 4 di questa mattina, il santuario di Maria Luggau, in Austria. Il tradizionale pellegrinaggio a piedi si snoda dapprima in due percorsi separati, che partono dalla Val Visdende e da Sega Digon, e poi su un unico sentiero che, superato il confine attraverso Cima Vallona, raggiunge la meta attraverso la valle del Lesach. La preghiera durante il pellegrinaggio a piedi è stata organizzata da Gianluigi Topran e da don Angelo Balcon. La recita del S. Rosario hs scandito il passo, unitamente a numerose intenzioni di preghiera per tanti bisogni e necessità del momento presente: i giovani, la crisi economica, la famiglia, il ringraziamento, la richiesta di aiuto e di sostegno.
I pellegrini si sono stati accolti anche da quanti hanno rggiunto il Santuario con pullman e con automezzi privati, così da formare una assemblea di 300 persone per la celebrazione eucaristica che è stata presieduta nel cortile del santuario dal vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich.
I pellegrini sono stati salutati dal priore del santuario e quindi dal vicario foraneo di Santo Stefano di Cadore, don Diego Soravia, che ha invitato i presenti ad aggiungere alle motivazioni personali che li avevano portati in pellegrinaggio la preghiera per il Vescovo, che sabato 27 celebra i 5 anni della sua ordinazione episcopale e di lì a poco l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale, e per le nuove amministrazioni del Comelico appena insediate dopo le elezioni: era presente il sindaco di Danta, appena confermato nell’incarico, Virginio Menia Cadore ed altri Assessori in rappresentanza delle rispettive amministrazioni. Monsignor Andrich ha iniziato l’omelia con un riassunto della storia del santuario: una giovane illetterata, Helena, nella prima metà del 1500, mentre custodiva un campo di segala ricevette in sogno dalla Vergine Maria il compito di costruirle una chiesa proprio su quel campo. Nonostante il generale scetticismo che la circondò, riuscì a non desistere a far sì che sorgesse il primo nucleo del santuario, dedicato alla Madonna addolorata. “Potessimo rispondere – si è augurato il Vescovo – con la stessa disponibilità al compito di costruire la Chiesa: non tanto le chiese materiali, ma anche la chiesa-comunità, a partire dalle famiglie”. Commentando poi il gruppo scultoreo della Madonna addolorata che domina il cortile dove si svolgeva la celebrazione, monsignor Andrich ha ricordato come “Maria non è stata risparmiata dal dolore. Pur nel buio della difficoltà, la forza di Dio riesce a darci la grazia necessaria per affrontare le prove”.
Erano presenti i cinque Parroci delle dieci parrocchie del Comelico: Campolongo, Candide, Costalissoio, Costalta, Danta, Dosoledo, Padola, San Nicolò, San Pietro di Cadore e Santo Stefano di Cadore. Alcuni pellegrini si sono aggiunti al gruppo del Comelico provenendo dal Cadore, dall'Agordino, da Sappada e dal Feltrino.